Seui con la sua ricca offerta
museale costituisce un’importante colonna culturale dell’Ogliastra.
Da qualche decennio questo paese
ha avviato una politica tesa a recuperare, tutelare e valorizzare il suo ricco
patrimonio culturale. I risultati sono evidenti e sotto gli occhi di tutti.
Cinque strutture museali: la “Palazzina Liberty”, la “Casa Farci”, il “Carcere
baronale spagnolo”, la “Galleria civica”, “Sa Domu de’ sa Maja”. Tutte parte
integrante del sistema comunale del “Percorso museale monumentale
Sehuiense”.
A queste sono da aggiungere anche
il “Centro visite con mostre permanenti dell’Oasi forestale di Montarbu” e
l’Antiquarium Ecclesiastico della Parrocchia di Santa Maria Maddalena.
Decisamente niente male per un
piccolo centro del cuore montuoso della Sardegna.
Ma questo Seui è una miniera
ancora tutta da valorizzare. Infatti, rimanendo in tema… minerario, resta
ancora da recuperare il magnifico complesso del bacino minerario di “San
Sebastiano – Corongiu”, che conta tra i suoi gioielli l’imponente edificio
della “Laveria”, oggi in completo abbandono.
A proposito di linee ferrate,
tornando indietro nel tempo, negli anni ’80 il nostro paese ha perso un
prezioso gioiello: il Museo ferroviario. Questa prestigiosa struttura
culturale, secondo i progetti allora in avanzata fase di elaborazione, doveva
sorgere in località “Genn’e Acca”, nei pressi dell’omonimo casello ferroviario
(nel cuore dell’Oasi ambientale di Montarbu). Purtroppo, di questo progetto,
peraltro già in parte finanziato, come la storia testimonia, non se ne fece più
nulla.
Peccato!
Però… perché non riaprire il
discorso? Oggi sempre più d’attualità! Seui, infatti, possiede una delle più
suggestive stazioni dell’intera rete ferroviaria della Sardegna, famosa per il
suo “Trenino verde”, oggi di competenza delle Ferrovie della Sardegna – Arst.
Negli ultimi anni sono stati effettuati diversi lavori di restauro, ma alcune
strutture attendono di essere recuperate. Parlo in modo particolare del grande
edificio per la rimessa delle locomotive. In una porzione di questo grande
complesso si potrebbe allestire un prestigioso museo. L’area interessata
potrebbe comprendere, oltre all’imponente rimessa dei treni, il piccolo garage
che accoglieva la splendida autovettura Fiat 509 un tempo utilizzata per il
controllo della linea (oggi esposta nel Museo ferroviario di Monserrato) ed
infine la “Casa del sorvegliante” con l’area attorno.
A mio parere l’allestimento di
questo nuovo museo, l’ottavo per Seui, potrebbe dare un significativo
contributo al suo rilancio economico e sociale. (Giuseppe Deplano,
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